Marmolada-cresta ovest

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Data
16 Set 2017

Dove

Categorie

F 1800m


ALPINISMO  16-17 settembre    ISCRIZIONI APERTE

 MARMOLADA -CRESTA OVEST ( Punta Penìa)

Via Ferrata

Versante Sud – Val Contrin

– da Alba di Canazei al rifugio Contrin: 550mt – 1.30h.

– dal rifugio Contrin a forcella Marmolada – attacco ferrata: 800mt – 2.00h

– da Forcella Marmolada a Punta Penìa – 3348mt: dislivello 450mt, circa 2.00h.

 sabato16 settembre: ritrovo in p.zza Lotto, viaggio con auto private. Salita al rifugio Contrin

domenica 17 settembre: salita alla Marmolada e rientro a Milano

Capigita: Valentino Pistone mail: valentinopistone57@gmail.com   cell:3482481016

Gabriella Russo  mail: gabriru4000@gmail.com   cell:3398052658

Costo: € 60 soci GAM-CAI  € 65 soci CAI + spese di viaggio con auto private

ISCRIZIONI APERTE: le iscrizioni vanno effettuate con comunicazione ai capigita e con versamento della caparra di € 10 sul C/C del GAM IBAN: IT 62 D 01030 01654 000061104572 specificando nella causale il proprio nominativo e il motivo del versamento

POSTI LIMITATI

Ferrata moderatamente difficile

Avvicinameto: dal rifugio Contrin si prende il sentiero n.606 per forcella Marmolada. Dopo un sentiero iniziale tra prati e mughi, il percorso si sviluppa all’interno di un ripido ghiaione. Pochi metri sotto la stretta e detritica forcella, da ignorare la vecchia serie di staffe ancora presenti ma non più assicurate dal cavo, iniziano le prime attrezzature che portano qualche metro più in alto in corrispondenza della forcella punto d’arrivo comune con la salita dal Pian dei Fiacconi. Per giungere quindi al suddetto punto, dopo aver indossato l’imbrago, si risale una facile serie di staffe metalliche poi dopo alcune facili roccette ci si sposta lievemente a sinistra per una seconda breve serie di staffe e si traversa in diagonale superando così una levigata placca inizialmente attraverso ulteriori staffe in forte esposizione passando sopra la vecchia serie di attrezzature ormai in disuso poi sfruttando la presenza di alcuni appoggi naturali fino ad una nuova serie di cambre poste orizzontalmente dalla quale in pochi metri si giunge alla forcella a circa 2.30 dalla partenza.

LA FERRATA

Giunti alla forcella Marmolada -2896mt- inizia la cresta Ovest. In corrispondenza dell’attacco alla cresta è presenta una vecchia baracca di guerra ricavata nella roccia che da subito ricorda quanto la Marmolada sia stata zona bellica durante la Prima Guerra Mondiale. Si parte con una serie di cambre su placca “appoggiata” da notare che questa tipologia di attrezzature accompagneranno gran parte della Via, uscendone ben presto su fondo detritico  dove una traccia di sentiero  conduce ad un lungo costone roccioso. Si passa davanti ad una altra fortificazione bellica e portandosi sul ripido versante nord si traversa una placca in leggera salita grazie all’ausilio di alcuni pioli. Si risale quindi la placconata inclinata senza particolari difficoltà trattandosi fondamentalmente di una scala trovando in uscita delle facili roccette  che si riducono a piano inclinato con il cavo che funge praticamente da scorrimano. Una lunga serie di pioli permettono di superare trasversalmente una placca piuttosto levigata per raggiungere una cengia rocciosa  dalla quale parte una nuova lunga serie di cambre  che, dove la parete si appoggia maggiormente, lascia poi il posto ancora al solo cavo scorrimano. Alcuni brevi passaggi su facili roccette interrompono solo temporaneamente la presenza delle molteplici staffe, si sfrutta una fenditura alla base di una paretina per salire in obliquo e dopo alcune staffe, pioli ed alcuni metri di solo cavo in leggera salita si giunge presso un comodo pulpito. Da qui la Via si sviluppa molto più in cresta di quanto non fatto finora così come si intuisce fin dalla ripartenza con un facile salto roccioso ci si porta proprio sul filo di cresta dal quale è evidente il proseguo della Via fino quasi alla vetta; si procede fondamentalmente lungo un sentiero attrezzato di cresta incontrando solo qualche innocue roccette  non ci sono passaggi particolari degni di nota e si prosegue quasi orizzontalmente in direzione del nevaio sommitale. Naturalmente il punto in cui è possibile portarsi dalla cresta rocciosa al nevaio varia continuamente a seconda del periodo e condizioni nei quali si affronta la salita. E’ possibile da qui puntare alla vicina croce di vetta direttamente dal nevaio  oppure mantenendosi a destra seguendo ancora le roccette di cresta, non attrezzate, dove alcuni ometti guidano alla vetta passando per Capanna Punta Penìa.

 DISCESA

La discesa avviene dal versante dal quale si è partiti. Essendo saliti dalla Val Contrin è necessario ripercorrere a ritroso l’intero percorso fino all’omonimo rifugio compreso la ferrata in cresta appena percorsa. Ciò implica al di là del disagio a ripercorre una Via attrezzata in discesa anche la forte possibilità di incrociare ancora escursionisti che stanno salendo lungo la cresta con eventuali disagi per ovvi motivi di precedenze e tempistiche di attesa. Il vantaggio, se così lo vogliamo chiamare, è di evitare la progressione sul Ghiacciaio.

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