Cresta Piancaformia

Map Unavailable

Data
27 Set 2020

Dove

Categorie

F 1100m


ESCURSIONISMO

27 settembre

CRESTA PIANCAFORMIA

Piacevolissima cresta che porta in vetta ad una delle montagne più famose e frequentate della Lombardia. Il percorso non è mai difficile e consente di divertirsi tra facili salti rocciosi, riposanti tratti erbosi, qualche muretto verticale e sottili tratti emozionanti. Le difficoltà si mantengono nell’ordine del I e II grado

Lasciamo l’auto al Cainallo ed iniziamo a camminare verso il rifugio Bogani. Seguiamo il n. 25 Con salita piuttosto ripida guadagniamo velocemente quota. La pendenza diminuisce ed iniziano a susseguirsi vari tratti in saliscendi, sempre nel fitto del bosco di faggi. Ad una poco chiara palina, abbandoniamo il sentiero n. 25, per salire verso destra il sentiero n. 19 per il Brioschi e la cresta Piancaformia (qui ritorneremo durante il ritorno). Si giunge alla Bocchetta di Prada Andiamo ora verso sinistra su un morbido sentiero in falsopiano. Davanti alla chiesetta si trova una palina che ci indica il sentiero 19. Rientriamo nel bosco su dolce salita il tracciato è evidente. Usciti dal bosco, iniziamo a salire più ripidamente su un sentiero sassoso. Da qui ecco una serie di stretti e ripidi tornantini che fanno velocemente guadagnare quota fino ad arrivare ad una dorsale dominata da un tronco doppio di larice morto. Qui seguiamo la dorsale verso destra restando poco sotto di essa fino ad un’evidente selletta. Comincia ora un lungo mezzacosta in saliscendi che ci conduce senza sforzo alla Bocchetta Piancaformia. Lungo il comodo mezzacosta si supera una banale tratto attrezzato da una catena. Dalla bocchetta iniziamo a salire lungo l’evidente dorsale davanti a noi. Il percorso serpeggia tra cespugli, erba e sparuti larici. Subito lasciamo sulla sinistra il sentiero per il rifugio Bogani. Proseguiamo lungo la comoda dorsale piuttosto ripidamente. Proseguiamo tra tratti faticosi ed altri più pianeggianti fino all’attacco della cresta vera e propria. Un comodo sentiero sassoso ci eviterebbe il primo tratto roccioso, ma conviene portarsi subito sulla sinistra ed attaccare le prime divertenti roccette di I° grado. Alcuni sbiaditi bolli gialli ci accompagnano. Il sentiero corre vicino alla cresta ma è più piacevole rimanere sui facili saltini rocciosi. Tra divertenti gradini, salti mai difficili o esposti, brevi paretine articolate e quasi sempre appoggiate, saliamo godendoci il panorama. I punti più impegnativi sono quelli che scendono e poi risalgono alcuni intagli lungo il filo di cresta stessa. Con attenzione e cautela spesso occorre abbassarsi e poi risalire lungo il lato opposto dell’intaglio. Proseguiamo lungo la cresta. Ora inizia un tratto più tranquillo e camminabile con vari saliscendi fino ad un intaglio dalla cui parte opposta si trova una liscia paretina povera di appigli ed alla cui destra si trova un curioso terrazzo roccioso. Qui abbandoniamo il filo di cresta per spostarci verso sinistra ed aggirare questa paretina verticale. Saliamo il gradino di roccia stando sulla sinistra ed evitiamo così la parete ostica. Più sopra riprendiamo i divertenti passaggi rocciosi. Inizia ora la parte più impegnativa, ma mai difficile. Poco oltre eccoci ai piedi di alcuni gradoni appoggiati, Qui dobbiamo traversare verso sinistra facendo attenzione alle placche scivolose e ad eventuali residui di neve. Saliamo ora i gradoni facendo attenzione a non smuovere i numerosi sassi depositati sulle cenge tra un gradone e l’altro. Nulla di difficile, ma qui il percorso non è obbligato ed occorre un minimo di attenzione per trovare l’itinerario migliore. Seguono altri salti ben appigliati. Scesi ad un profondo intaglio con una certa attenzione, dobbiamo risalire un bel tratto su roccia ottima e divertente per uscire su un punto piuttosto sottile di cresta che si percorre comunque senza problemi. L’itinerario ora è più tranquillo e presenta solo gradini e roccette elementari, ormai in vista del rifugio. Ancora un piccolo sforzo per seguire la cresta, adesso più ampia e con brevi saliscendi, ed eccoci al termine della salita, davanti alla piccola cappelletta in vetro posta pochi metri prima del rifugio Brioschi. Raggiunto il rifugio, saliamo ancora pochi metri su comodo sentiero ed eccoci al cospetto della croce di vetta su basamento in cemento

Discesa
Dalla croce, tornare all’adiacente rifugio e da qui alla cappelletta in vetro. Scendere lungo le catene legate a lunghi fittoni nella roccia percorrendo il ripido versante nord della cima.. Il tratto con catene termina dopo una ventina di metri di dislivello. Ora si scende lungo la ripida pietraia. Arrivati al termine del ripido pendio, traversiamo verso sinistra, sempre su pietraie portandoci paralleli alla cresta appena percorsa, ovviamente molto più in basso. Una serie di corde facilita il traverso su alcune placche coperte di detriti instabili. Sempre spostandosi verso sinistra, seguiamo alcuni paletti di ferro che evitano di finire sopra alle numerose (e pericolose) doline presenti, oltre a buche ed ingressi di grotte nascoste. Ci troviamo in un ambiente brullo, pietroso ed arido, tipico di queste montagne calcaree. Un bel salto roccioso in discesa è facilitato dalla presenza di una catena di metallo. Dopo di questo troverete un cartello posto poco sopra ad una paretina rocciosa con l’indicazione per il rifugio Bogani. Seguendo una via abbastanza logica, arriviamo al rifugio in circa 1 ora. Da qui seguiamo le indicazioni di una palina che ci indica il sentiero n. 25 per Cainallo ed una seconda palina poco più sotto. Tra larici e radi boschetti giungiamo in breve ad una pozza d’abbeverata e da qui all’Alpe Moncodeno, dove l’ennesima palina ci indica Cainallo. Scendiamo nel bosco misto. Ad un bivio prendiamo a sinistra (palina con freccia) e, superato un cancelletto di legno ci dirigiamo sotto alcune imponenti pareti rocciose e curiose formazioni calcaree che scendono alla nostra sinistra. Dopo una breve ma poco gradita risalita eccoci al bivio incontrato durante la salita (quello con la palina mal posizionata) da dove procediamo dritti lungo il nostro sentiero n. 25 che in meno di 30 minuti ci riporterà al parcheggio in località Vo di Moncodeno.

Dislivello: 1100m

Difficoltà: F

RITROVO: p.le Lotto h 6:00 il viaggio sarà effettuato con le auto private organizzate secondo le norme anitiCovid

ISCRIZIONI: presso il Capogita Ferdinando Vigano

CAPOGITA: Ferdinando Vigano  mail: vferdinando@libero.it  cell: 3939012151

COSTO: soci GAM-CAI € 7 soci CAI € 10

La gita è riservata ai soci GAM-CAI e altri CAI. Obbligatoria la tessera CAI 2020

La partecipazione alla gita prevede la lettura e l’accettazione del Regolamento delle Attività  al link:  http://www.gam.milano.it/regolamento-attivita/

I partecipanti saranno tenuti a seguire scrupolosamente le Regole previste dalla normativa anti-covid visionabili al link: http://www.gam.milano.it/normativa-anti-covid19/

e a firmare l’apposito modulo che gli verrà consegnato dal capogita.

 

 

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